6 Agosto, 2018
Anche quest’anno si è consumato il rito della kermesse “in famiglia” a Kaknäs. Ed è stata, come al solito, una splendida giornata
C’è una parola che, più di ogni altra, riassume la grande festa di Kaknäs. Questa parola è tradizione.
Tradizione è prendere una assolata giornata di agosto e salire fino ad est della città raggiungendo Djurgården, un’isola ed un parco tra i più belli di Stoccolma. È trascorrere una giornata di divertimento, di gioia, di cori e, soprattutto, di Azzurri.
Tradizione è aspettare qualche ora sotto il sole che arrivino i giocatori azzurri per salutarli, per gridare loro il proprio affetto, magari per strappare una foto o un autografo.
È la coda per un panino alla salsiccia, il saluto ai trofei vinti nella stagione precedente. È l’in bocca al lupo ai ragazzi, a pochi giorni dall’inizio della seconda parte di stagione.
Tutto questo è Kaknäs, un rito che anche quest’anno si è rinnovata davanti a un pubblico sempre più numeroso, presente e caloroso fin dalle prime ore della giornata.
E poi, ovviamente, c’è il calcio, c’è il triangolare tra Azzurri A, B e C.
I ritmi sono logicamente bassi dovuti anche al caldo infernale decisamente inusuale per essere in Scandinavia. La squadra A, estremamente rimaneggiata per l’assenza dei reduci del mondiale in Russia, pareggia 1-1 entrambe le partite.
La giornata si conclude con la cena in famiglia dove, come da tradizione, il presidente Cocuzza, nelle vesti di chef, sfama i suoi giocatori dopo la sudata pre-campionato.
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